Counselor – Mediatore Sistemico Relazionale: Dott. Giancarlo Palumbo
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PERCHÉ UNO SPORTELLO DI COUNSELING A SCUOLA?
La scuola è il luogo per eccellenza dove il sapere, le conoscenze, il knowhow incrociano competenze espressive, relazionali ed emotive (scuola come mediatrice della conoscenza). Un crocevia complesso e ramificato dove fluiscono le vite, le esperienze di soggetti molto diversi tra loro ma teoricamente orientati allo stesso scopo come alunni, docenti, genitori e funzionari. Ma la scuola è anche il luogo della relazione, dello scambio comunicativo, del vivere gomito a gomito, della condivisione e del confronto. E’ più che probabile che in un contesto così multiforme possono verificarsi segnali di disagio, momenti di incertezza e di disorientamento, difficoltà a gestire le emozioni e le relazioni con l’altro, inciampi della comunicazione che generano malintesi e conflittualità. Questo perché il benessere di una comunità scolastica non è non un dato acquisito una volta per tutte ma un processo che per diventare fattore virtuoso e “ormone della socialità” diffusa richiede impegno, sensibilità, capacità di mettersi in discussione e di autocorreggersi, ascolto del punto di vista altrui e adeguata disponibilità a far valere il proprio. Il conflitto è immanente ad ogni sistema e la scuola è un sistema assai complesso da vedere come un “ambiente sociale allargato”. Nella società di oggi caratterizzata dalla crescente crisi dei corpi intermedi che avevano il compito di tenerla legata e coesa rischia di prevalere il concetto di immediatezza dove spesso governa la legge del più forte (vedere ad esempio la continua e preoccupante escalation di genitori che aggrediscono fisicamente gli insegnanti); la società ma con essa anche la scuola ha necessità di dotarsi di figure di mediazione capaci di filtrare le domande sociali orientandole agli interessi generali e comunitari.
La caratteristica e la funzione dello Sportello stanno proprio nell’offrirsi come uno “spazio-ponte” di consulenza e di sostegno ai bisogni della comunità scolastica. La metafora del ponte aiuta bene a considerare l’intervento dell’esperto come colui che lega due parti in conflitto tra loro nel comune tentativo di ristabilire il passaggio delle informazioni interrottosi per una serie di ragioni. L’idea/azione consiste nel “cambiare ciò che non funziona e amplificare ciò che funziona”. Il counselor è una figura professionale che si “prende cura” del problema della persona che a lui si rivolge (nel pieno rispetto delle leggi della privacy), aiutandola a riconoscerlo nella sua vera entità e a trovare insieme le soluzioni più efficaci per venirne fuori. Altro compito è predisporre strategie di intervento che facilitino lo scambio comunicativo attraverso appropriate modalità di relazione tra i soggetti, soprattutto nella gestione delle dinamiche di gruppo.
Non c’è più pazzo al mondo di chi crede di aver ragione (Luigi Pirandello)
Tutto ciò che è facile lo si deve affrontare come se fosse difficile, e quello che è difficile come se fosse facile (Baltasar Gracian – Oracolo manuale e arte di prudenza).
La flessibilità trionfa sulla rigidità, la debolezza sulla forza. Ciò che è malleabile è sempre superiore a ciò che è inamovibile. Questo è il principio secondo cui il controllo delle cose si ottiene collaborando con esse, la supremazia tramite l’adattabilità (Lao Tse).
Accusare gli altri delle proprie disgrazie è la prova dell’umana ignoranza; accusare se stessi significa cominciare a capire; non accusare né gli altri né se stessi è l’inizio della vera saggezza (Epitteto – Filosofo greco)